A lezione di Ground con Paolo Fiorenzano (PFAcademy)
Come evitare i principali errori nel lancio Ground?
Lezione esclusiva per il lancio del Surfcasting
di Paolo Fiorenzano – PFAcademy
In questo speciale articolo voglio spiegarti in maniera approfondita e avanzata quali sono i principali errori nel lancio Ground.
Attraverso alcuni semplici esempi grafici, ti aiuterò a capire se anche tu commetti questi sbagli tipici del lancio nel Surfcasting.
Sono infatti moltissimi i pescatori che confondono il lancio giusto con il lancio sbagliato. Qui, ti dimostrerò la differenza tecnica fra i due.
Si tratta di un passaggio sul quale insisto moltissimo durante i miei corsi, per due motivi. Innanzitutto, perché si tratta di errori che vedo commettere a 9 allievi su 10. Letteralmente.
In secondo luogo, perché i miei corsi hanno un punto di partenza diverso dai soliti insegnamenti. Il mio compito, ahimè, è resettare. Per poi insegnare la direzione giusta da seguire.
Quella della pesca è infatti una passione spontanea: il profumo del mare, il richiamo dell’aria aperta e la voglia di trascorrere una giornata a riva con la propria canna, per lasciar correre e sfogare i propri pensieri.
Spesso, però, la voglia di lanciare lontano quell’esca prevale sulla riflessione sul come lanciare.
Così, i movimenti che effettuiamo d’istinto diventano automatismi meccanici che, in realtà, ci impediscono di arrivare dove vogliamo. È un errore inconsapevole ma decisivo sui risultati ottenuti. Per questo voglio aiutarti a liberarti di gesti e movimenti sbagliati, spiegandoti la giusta tecnica.
Prima di offrirti i miei migliori consigli, lascia che mi presenti.
(Clicca mi piace qui sotto per aiutarmi a far conoscere questa pagina)

Mi chiamo Paolo e mi definiscono un campione nella specialità del lancio.
In realtà… lo sono veramente, ma le tante medaglie vinte dimostrano molto di più: una passione infinita per questo sport.
Il Longcasting, così si chiama, è la disciplina che sviluppa al massimo il lancio tecnico con la canna, mirato a raggiungere la maggior distanza possibile.
Da qui nasce la PFAcademy, un punto di riferimento per chiunque voglia arricchire e perfezionare, con la giusta tecnica, la propria passione all’aria aperta.
Lanciando con la propria attrezzatura da pesca, qualunque essa sia.
Da oltre 5 anni la PFA diffonde le conoscenze tecniche e fornisce tutte le soluzioni fondamentali del Surfcasting. Un percorso pensato per il pescatore che preferisce lanciare l’esca intatta dove, quante volte vuole e come desidera.
Ti stai chiedendo cosa significherebbe tutto questo per te?
Te lo spiego raccontandoti una cosa che mi è capitata una settimana fa.
Costa Rica. Sono le 5 del mattino e sono sveglio da circa un’ora.
Fuori piove. È il classico acquazzone tropicale che imperversa.
Sto per uscire in barca, intenzionato a pescare dei pesci importanti.
La notte scorsa siamo andati a pesca a Surfcasting nella meravigliosa Playa Samara. Ci siamo posizionati a riva, con le nostre canne da Surf, in attesa della risalita di marea che, da lì a poco, avrebbe portato la marea oltre i tre metri.

Una notte che non potrò dimenticare.
Una di quelle che non scordi facilmente, soprattutto quando ti capita di dover montare un terminale dal diametro così grande. Uno di quelli che avremmo utilizzato anche il giorno successivo, a bordo di un’imbarcazione specializzata nella pesca dei grandi Blu Marlin.
Nemmeno uno 0,80 è stato sufficiente: alla seconda rottura, mi sono subito reso conto di aver sottostimato le misure, vista la natura dei pesci che di notte pullulano in questa spiaggia.
Non avevo con me una lenza di diametro superiore, e non ero psicologicamente ed emotivamente preparato a dover montare un terminale così, più grande anche del mio migliore shock leader.
Ecco perché il giorno dopo, in barca, mentre stiamo calando un terminale per affrontare un eventuale strike con uno dei giganti con la spada di quest’oceano, vedo quella magnifica bobina di fluorocarbon da 1,2 mm (ovvero un “120”) e resisto. Ne prendo uno spezzone.
Sto già pensando a come utilizzarlo nella pescata successiva, come terminale per Surfcasting.
Stesso posto, stessa ora. Com’è andata?
Beh… Questa è un’altra storia…
Il punto è che senza l’esperienza accumulata negli anni e senza una solida base tecnica, non avrei potuto nemmeno immaginare le emozioni di una notte di pesca del genere.
Emozioni che puoi provare anche tu, se sei disposto a imbracciare la tua canna e a seguirmi sulla giusta strada.
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Ma torniamo a noi.
Ho deciso di dedicare questa lezione di approfondimento a un concetto di cui ho già parlato più volte, durante le dirette e nelle conversazioni workshop in cui mi confronto con allievi e aspiranti pescatori. Un sano scambio di opinioni che mi permette di aiutare con i miei consigli chiunque voglia entrare a far parte del fantastico mondo del Surfcasting.
Questo è il primo articolo che scrivo in maniera più approfondita e dettagliata. Lo scopo è portarti a un livello successivo, ma per farlo è necessario risolvere uno dei principali errori nel lancio Ground. Un problema che riguarda la stragrande maggioranza dei “surfisti” italiani sulle spiagge.
Posso affermarlo con una precisione statistica, dati alla mano, grazie ai diversi anni che ho trascorso sia da lanciatore che da coach della Paolo Fiorenzano Academy.
9 pescatori su 10 commettono questo errore nel lancio Ground dalla spiaggia.
9 su 10 credono di saper fare questo tipo di lancio che sembra, all’apparenza, un movimento facile e “naturale”. In realtà, lanciare in Ground è tutta un’altra roba.
Non basta mettere la canna a 270 gradi di rotazione (o 3\4 di giro): c’è ben altro.
Fidati di me quando ti dico che mettere in partenza la canna in posizione Ground è l’ultimo dei problemi.
Cosa fa il 90% dei surfisti?
Solleva la punta da terra come porzione iniziale della rotazione per il lancio.
Negli anni ho osservato due tipi di errori principali nel lancio Ground.

L’errore madornale del Ground: a quanti gradi di rotazione chiudi?
La prima grande categoria di persone fa questo: non appena parte in rotazione con la canna, preventivamente messa in posizione Groundcast, dopo pochissimi gradi la solleva da “terra” per andare subito in chiusura. Il risultato? Tagliano di brutto e sprecano una porzione di rotazione angolare invece fondamentale.
Così facendo, gettano via tutto lo spazio utile da sfruttare per caricare il lancio più potente di tutti e che parte da terra: il Ground.
Il problema è che la chiusura di chi lancia in questo modo avviene dopo appena una quarantina di gradi di rotazione. Voglio farti ragionare su questo punto, perché se non ne comprendi la teoria tecnica non riuscirai mai a perdere questa brutta abitudine.
Ti chiedo: se noi mettiamo la canna a Ground, impostando la sua posizione di partenza a 270°, i famosi tre quarti di giro, ma dopo un quarantina di gradi di rotazione già la solleviamo, cosa ne ricavi?
Che fine fanno i 230\240 gradi rimanenti?
Che senso ha, a questo punto, partire con la punta a terra?
Mettersi in una posizione scomoda come il Ground per poi non sfruttare tutto il suo potenziale non è solo inutile. È un errore. Se lo scopo è quello di lanciare lontano e tu non esegui il giusto movimento per piazzare l’esca, stai sbagliando tutto.
La seconda porzione di persone, invece, continua la rotazione con la punta a terra riuscendo ad arrivare intorno ai 90°. Il che è già meglio, ma è comunque uno sbaglio che porta a chiudere in maniera errata.
La logica rimane sempre la stessa: se ci mettiamo a Ground, con la canna in posizione di partenza ai famosi 270° di giro, e non appena si raggiungono i 90° solleviamo la punta per andare in chiusura, dove vanno a finire i restanti 180°?
A questo punto, se intendi ruotare di così pochi gradi prima di chiudere il lancio, non sarebbe meglio posizionarsi direttamente in Sidecast?
Il Sidecast è un tipo di lancio che non prevede tutta la torsione insita nel Ground. Non sarebbe quindi più semplice e intuitivo mettersi direttamente in una posizione di partenza più comoda e riposata anziché costringersi a un Ground, per poi non saperne sfruttare la rotazione?
Se hai un po’ di dimestichezza con i diversi tipi di lancio ti sembrerà paradossale.
Ma ti garantisco che puoi sfruttare più gradi di rotazione eseguendo bene un Side, piuttosto che lanciando in Ground ma sprecandone 2/3 di angolo.

A che serve una canna top se non sai lanciare l’esca?
Ecco un’altra pecca fondamentale, rimanendo in tema Surfcasting.
Ricongiungendomi all’errore nel lancio Ground che ti ho appena spiegato, non posso non soffermarmi anche su un altro aspetto centrale di tutte le pesche del mondo.
La chiave di volta di ogni lancio e la base della pesca passata, presente e futura. Signore e signori, il più grande segreto di sempre. L’Uovo di Colombo.
Il Santo Graal.
Cari amici, la componete più importante è…
Udite udite…
L’esca!
Proprio così. Se non sappiamo lanciare in maniera adeguata, l’esca si distruggerà in fase di lancio. Proseguiamo quindi insieme con il nostro ragionamento: voglio che tu comprenda a fondo la tecnica del lancio, perché solo così puoi resettare tutti i movimenti sbagliati che compi involontariamente e che ti impediscono di lanciare davvero lontano nel Surfcasting.
Ho visto centinaia di pescatori inesperti spendere un capitale per una buona canna, con un mulinello top, un filo super… e poi distruggere l’esca in fase di lancio perché non conoscevano la giusta tecnica.
Ecco perché voglio dedicare questa lezione di approfondimento sia a chi è alle primissime armi e non sa come iniziare a lanciare, sia a chi già si diletta con la pesca in Ground ma non ha ancora acquisito le basi necessarie.
Ricorda: per resettare dei movimenti che, ormai, probabilmente, compi in modo del tutto innato e involontario, dovrai innanzitutto comprendere l’errore tecnico.
E in seguito allenarti, allenarti, allenarti.
Il problema dell’esca rovinata è legato al fatto che, se si solleva la punta della canna in fase di rotazione, chiudendo troppo presto il lancio, viene inesorabilmente meno quello che è il parametro fondamentale della pesca, che la stragrande maggioranza non considera.
Si tratta di una componente tecnica senza la quale nessun lancio può dare il massimo: la progressione.
Non si può ottenere una progressione corretta se non si completa la rotazione del lancio Ground e si taglia troppo presto la chiusura.
Compiendo questa manovra sbagliata di chiusura avviene uno “strappo” sull’esca. In questo modo infatti il terminale riceve un’accelerazione improvvisa, tutta concentrata in una frazione di secondo, e il risultato è quello di rovinare l’esca.
L’impressione della forza deve invece seguire una progressione graduale.
Quante volte, dopo aver lanciato, hai dovuto aggiustare l’americano che, uscito un po’ fuori dall’amo, ne ha coperto la punta?
Quante volte avrai pensato che fosse colpa della mangiata di un pesce che però non si è allamato?
Bene, ti svelo un segreto. La verità è che nella maggior parte di questi casi, l’esca fuoriesce dall’amo per colpa dello strappo del lancio e della mancata progressione.
Questa situazione è un chiaro segnale che stai compiendo dei movimenti totalmente sbagliati in fase di lancio.
Io stesso, quando pesco in Ground, superando i 200 metri, trovo la conferma che il mio lancio è perfetto in termini di progressione non tanto nella distanza raggiunta, ma nel fatto che quando recupero senza pesce trovo l’arenicola perfetta.
Come se fosse stata appena innescata, praticamente intatta.
Per riassumere: il mio consiglio è che è 100 volte meglio fare un Side, anche se non proprio perfetto, piuttosto che un Ground apparentemente improntato ma fondamentalmente errato.
Mettere la canna in posizione di partenza Ground non basta per finire un lancio corretto: è il corpo che deve eseguire il movimento giusto, e non la canna. Siamo noi a lanciare, non l’attrezzatura!
È per questo che il Ground richiede un minimo di allenamento e di studio, senza i quali è impossibile

Prima di allenarti nel lancio Ground, impara a riconoscere i tuoi errori
Non ti fidi di me?
Fidati della matematica.
Provo a farti capire con un altro esempio quanto sia importante allenarsi con la giusta tecnica di lancio.
Poniamo che il Side abbia una difficoltà di 10 e che il Ground abbia una difficoltà di 30.
Se tu ti alleni nel Side, acquisendo un valore pari a 2 punti, avrai aumentato le prestazioni del tuo lancio del 20%.
Se invece ti sei allenato per il Ground, con lo stesso impegno avrai aumentato le prestazioni di questo lancio solamente del 7%.
Il tutto, ovviamente, tecnica permettendo, cioè se sei consapevole e convinto di quello che devi fare per allenarti secondo le giuste regole.
La morale, quindi, è:
-
Impara le tecniche giuste e comprendi perché eseguire un movimento anziché un altro.
-
Allenati per rendere automatico il lancio corretto.
-
Una volta appreso il movimento giusto, passa allo step successivo e sperimenta i vari tipi di lancio.

Infine, voglio chiudere questo articolo con un ulteriore consiglio, stavolta più pratico che tecnico. Registrati mentre lanci.
Prendi il tuo smartphone e posizionalo al tuo fianco, alla giusta distanza, e riprenditi mentre esegui i movimenti di rotazione.
In questo modo ti accorgerai concretamente di cosa significa sbagliare il lancio e commettere l’errore di chiudere dopo troppi pochi gradi.
Provaci e lavora su questa consapevolezza tecnica.
Solo così potrai invertire quei movimenti meccanici e automatici che oggi ti portano a lanciare male.
Con il giusto allenamento e seguendo i miei consigli, riuscirai finalmente a sfruttare a pieno le potenzialità della tua canna e delle tecniche del Ground.
Spero che questa lezione di approfondimento ti abbia chiarito le idee.
Troverai altri suggerimenti tecnici e utili al lancio nella mia PFAcademy e in tutti i miei canali disponibili online come YouTube, Facebook o Spotify e Apple Podcast.
Seguimi e, insieme, lanceremo come tu non abbia mai desiderato.
Io, nel frattempo, tiro fuori la mia canna.
Oggi la pioggia tropicale ci darà tregua e mi preparo a un’altra giornata di pesca sulle spiagge della Costa Rica.
Adiòs. Pablo.
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